A tre giorni dall’inizio del picchetto permanente (dopo due giornate di scioperi e la susseguent e repressione dell’azienda che ha lasciato fuori dal cancello tutti gli iscritti al Cobas) le istituzioni locali hanno deciso di scendere in campo e anticipare così l’incontro previsto per venerdì prossimo con la presenza del sottosegretario al Ministero dei trasporti Giachino (ex-dirigente della TNT, ndr).. Troppo era il danno provocato dal picchetto, troppo alta la posta in gioco, da un punto di vista politico ed economico; troppo rischioso ricorrere al mero uso della forza pubblica per dirimere (ovviamente a senso unico) la questione.
E’ stata così convocata una riunione in prefettura presenti i dirigenti delle cooperative e della TNT, esponenti del consiglio comunali fra cui il sindaco, funzionari della provincia, il console egiziano, la questura e le OO.SS (Si.Cobas, CGIL, CISL) con i delegati dei lavoratori (tutti Si.Cobas).
Oggetto del contendere: 1) l’imposizione del rispetto del CCNL da parte della Gesco 2) Il reintegro nel sito di Piacenza degli operai in sciopero.
Risparmiamo ovviamente ai lettori la verbalizzazione dettagliata della solita noiosa tiritera tipica di ogni trattativa; ci limitiamo a segnalare che per oltre due ore la discussione verteva intorno alla richiesta che gli operai facessero un passo indietro liberando il picchetto (che stava ancora bloccando oltre una decina di camion fermi ormai da venerdì) come segnale utile ad influenzare positivamente l’incontro di venerdì con la presenza del Ministero; in poche parole: t ornate a casa e fidatevi delle intenzioni dell’azienda.
Ma troppo evidenti erano tanto gli illeciti (sia contrattuali che fiscali) della Gesco, quanto la volontà di non mollare dei lavoratori (intanto giungeva voce che davanti ai cancelli oltre 200 persone si stavano concentrando in attesa degli esiti della trattativa), per permettere alla Gesco (e alla TnT) di continuare il proprio giochetto. Anzi possiamo dire che la delegazione del Si.Cobas, alzando semplicemente i toni politici della discussione ha strappato l’alleanza momentanea di CGIL, PrC , sindaco e infine anche Prefettura.
L’esito finale è stato quindi un verbale d’incontro dove tutte le par ti si impegnano a verificare l’applicazione integrale del CCNL, mentre Gesco-TNT hanno dovuto garantire il reintegro dei licenziati e il pagamento delle giornate perse a causa del picchetto; conseguentemente gli operai si sono presi l’impegno di liberare i cancelli.
Sulla base dell’esito della trattativa, fra le grida di giubilo degli operai, è svolta quindi un’assemblea davanti ai cancelli per decidere come proseguire la battaglia dato che, nonostante tutta la sua positività, non si è andati oltre (né si poteva) un semplice verbale. Queste le decisioni prese:
Si rimuove il blocco, ma non il presidio antistante come strumento d i pressione e di controllo sull’effettiva applicazione di quanto verbalizzato.
Viene annullata la manifestazione prevista per giovedì sostituendola con un incontro, alle ore 19.00, fra delegati di varie cooperative che si sono unite alla lotta partecipando permanentemente al picchetto, con l’obiettivo di estendere la lotta e organizzarla praticamente.
Chiedere di poter svolgere un’assemblea interna al magazzino, nell’ora di pausa , con l’obiettivo di coinvolgere l’insieme dei lavoratori, parte dei quali non hanno preso parte alla battaglia e informarli sull’iter della trattativa.
In conclusione possiamo dire che tutto fa pensare che per l’azienda sarà davvero difficile proseguire sulla strada dello sfruttamento selvaggio di questi anni, mentre è indubbio che, con la lotta, gli operai si sono già conquistati quell’agibilità e quella dignità che finora erano state negate dai padroni.
Ma più ancora di tutto questo, lo ripetiamo, conta il fatto che migliaia di persone del piacentino (e non solo) ora sanno che è possibile alzare la testa, organizzarsi e lottare, aprendo così una prospettiva di lotta generalizzata che possa finalmente tradurre in pratica la consapevolezza di molti rispetto alla necessità di contrastare con forza l’intero sistema di supersfuttamento delle cooperative e con esso del regime di neo-schiavismo a cui rispondono.
Non sono stati affatto pochi i/le compagni/e che, partecipando a queste intense giornate di lotta davanti alla TNT, se ne sono accorti di persona.
Piacenza 18-07-2011
Sindacato Intercategoriale Cobas
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