Riceviamo e riggiriamo…
PROVOCAZIONI AZIENDALI ALLA JABIL, MA IL PRESIDIO CONTINUA
Sale la tensione al presidio dei lavoratori Jabil dello stabilimento di Cassina de
Pecchi di
proprietà della Nokia – Siemens.
Dopo oltre 40 giorni di costante presenza 24 ore su 24 dei presidianti a tutela dei
macchinari e dei beni aziendali della fabbrica a rischio di chiusura, Nokia – Siemens
e Jabil danno segni di un crescente nervosismo ed insofferenza nei confronti dei
lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali.
E’ evidente che avvicinandosi il giorno dell’annuncio della chiusura, le aziende
cominciano a provocare i lavoratori nel tentativo di eliminare il presidio. Iniziano
col togliere la corrente con la scusa della sicurezza, ma in realtà per limitare il
danno d’immagine e forse perché i costi non gravino sulle povere casse di Nokia. Ma i
presidianti rispondono con un impianto indipendente. Poi insistono nell’eliminare
l’assemblea permanente all’interno dello stabilimento, ma anche in ciò non trovano
terreno facile, nonostante di notte avessero più volte chiamato i carabinieri.
L’ultimo e più grave episodio è avvenuto la notte di giovedì 25 agosto quando una
guardia al servizio di Nokia – Siemens ha minacciato di sparare ai lavoratori
all’interno del cortile dell’azienda .
Nel giro di pochi minuti sono accorse al presidio alcune decine di operaie e operai
alla vista dei quali il “pistolero” si è rinchiuso nella portineria aziendale.
I lavoratori hanno così potuto continuare ad effettuare le attività di controllo a
salvaguardia dei macchinari che stanno facendo dal 16 luglio.
Il nervosismo aziendale è anche dovuto al risalto dato da televisioni e carta
stampata alla lotta dei lavoratori della Jabil, intenzionati a salvare la fabbrica e,
il sito produttivo di Cassina de’ Pecchi che Nokia – Siemens vuole chiudere. La
determinazione delle operaie e degli operai sta ostacolando i piani delle due
multinazionali.
Ricordiamo che nell’impianto industriale di Cassina de Pecchi lavorano oltre 1000
persone e che su di esso da tempo aleggia lo spettro della speculazione edilizia in
quanto l’area, in caso di cambio della destinazione d’uso, acquisirebbe un valore
economico immenso.
RSU-FIOM JABIL
Cassina de’ Pecchi