Inizia la sagra delle promesse alla Verlicchi

Inizia il tam tam delle promesse alla Verlicchi. Istituzioni e sindacati si lanciano alla gara di chi la promette più grossa: gestiremo, chiederemo, otterremo, venderemo, compreremo, riqualificheremo, insomma un sacco di …emo. Ma di promesse non ci si sfama e con le promesse non si pagano l’affitto e le bollette. Vedremo se e cosa seguirà di concreto a queste promesse ed in quanto tempo. (http://www.viaemilianet.it/notizia.php?id=6215)

 

ontanorosso

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40 ESUBERI all’ITC di via Stendhal

Se la rideva grassa il sig. Roberto Rimondi, pochi giorni fa, probabilmente felice di aver salvato il proprio stipendio, crediamo lauto, e la sua necessaria (a tutta l’umanità s’intenda) arte come direttore creativo della maison Gianfranco Ferrè. (http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/economia/2011/02/10/457047-salva_grazie_dubai.shtml).

Hanno ben poco da ridere, da oggi in poi, 40 maestranze della ITC azienda tessile di Bologna, che rischiano il posto di lavoro. (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/03/01/gli-arabi-nel-gruppo-ferre-allitc-subito.html)

Intanto inizia lo sciacallaggio sulla pelle altrui e si parte con proporre una quantomai vaga riqualificazione per approdare ad un’altrettanta vaga nuova realtà (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-03-05/cessione-ferre-voto-dipendenti-081858.shtml?uuid=AaiirfDD)

staremo a vedere

 

ontanorosso

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Vertenza Piaggio, Pontedera

Riceviamo e pubblichiamo il link alla notizia apparsa sui giornali locali, riguardante la vertenza sul contratto in Piaggio (http://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2011/03/17/news/piaggio-minacce-dentro-la-fiom-3708878). Pubblichiamo anche il volantino redatto da operai iscritti ai Cobas che fotografa molto bene l’aria che tira oggi in Piaggio.

 

Piaggio: un accordo da non sottoscrivere

E’ sempre più chiaro che Fim/Cisl, Uilm/Uil e Ugl sono parte integrante della strategia anti-operaia di Colaninno e agiscono per dividere i lavoratori, imponendo loro diktat decisi dall’azienda e spacciati per accordi.

I risultati di questi “accordi” sono una pesante perdita di posti di lavoro, l’intensificazione dei ritmi lavorativi, l’aumento dei carichi di lavoro, i danni conseguenti alla salute fisica e mentale, il futuro sempre più incerto a causa delle manovre di speculazione finanziaria e dei trasferimenti produttivi all’estero, che sono lo sport preferito del “patron” di Pontedera. D’altronde, niente di positivo, nemmeno in Piaggio, c’era da aspettarsi da Cisl, Uil e Ugl, le quali, mentre stragiuravano che non avrebbero ripetuto altrove l’accordo-capestro di Pomigliano, lo stavano già diffondendo dappertutto, anche nel pubblico impiego, con la benedizione di Marchionne, Marcegaglia e Brunetta.

Intanto, la dirigenza della Fiom/Cgil a vari livelli (nazionale, regionale e provinciale) vuole far credere che quanto sta avvenendo in Piaggio non segua il medesimo copione già visto a Pomigliano e Mirafiori, rispetto a cui il suo segretario generale Landini tanto aveva fatto per apparire come intenzionato a non transigere, quando, invece, è chiaro che il progetto di Colaninno (ci ricordiamo tutti le sue sparate contro il contratto a tempo indeterminato) è lo stesso di Marchionne e che cambiano solo i tempi e i passaggi per realizzarlo.

Altra coincidenza, a Torino come a Pontedera, Comuni ambedue amministrati dal centro-sinistra, è il comportamento del PD, il quale non se l’è fatto dire due volte di schierarsi dalla parte del padrone, esortando gli operai a essere “responsabili”, cioè a subire un peggioramento senza precedenti delle loro condizioni di lavoro, di vita, di salute, a rinunciare ai loro diritti. Tanto, Chiamparino a Torino e Millozzi a Pontedera per fare il sindaco mica devono recarsi in fabbrica a lavorare in linea!

I dirigenti della Fiom, pure messi alle strette dalla combattività espressa dagli operai con scioperi e assemblee e dalla maggioranza dei delegati Fiom in RSU (di cui due drasticamente dissenzienti, al punto di avere rassegnato le dimissioni), risulta che abbiano deciso, pur di mantenere buoni rapporti con l’azienda e coi sindacati suoi complici, di firmare l’accordo nell’eventualità che dalle assemblee o dal referendum, grazie al voto impiegatizio, possa uscire vincente il SÌ.

Strano: a Pomigliano e a Mirafiori, dove al referendum sull’accordo anti-operaio aveva vinto il SÌ, estorto (come potrebbe succedere in Piaggio) col ricatto di un futuro aziendale e occupazionale compromesso, la Fiom non aveva firmato!

Mobilitare le intelligenze degli operai e delle operaie e di tutti gli altri lavoratori, orientandoli a guardare oltre l’eventuale loro piccolo interesse personale o la loro eventuale poco nobile tentazione di compiacere a qualche esponente della gerarchia aziendale, è oggi un compito decisivo dei militanti sindacali che in Piaggio si sono resi protagonisti della lotta contro quest’accordo-truffa.

Questo comunicato Cobas vuole essere un contributo al loro impegno in una vicenda che, insieme alla questione sindacale e lavorativa, ha come posta in gioco la difesa intransigente della dignità di chi lavora.

CONFEDERAZIONE COBAS PISA

RIP v. S. Lorenzo 38, Pisa, marzo 2011; tel.: 050 8312172; fax 050 8310084

 

ontanorosso

 

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19/03/2011, V° incontro Assemblea Proletaria Bologna

ORGANIZZARSI O SOCCOMBERE ALLA CRISI

ASSEMBLEA PROLETARIA

Per l’autorganizzazione delle lotte nei luoghi di lavoro e sul territorio

SABATO 19 MARZO 2011

ore 16.30

Al Circolo IQBAL MASIH

Via della Barca 24/3, Bologna

Siamo operai, lavoratori precari, operatori di call center, disoccupati, insegnanti etc. e siamo accomunati dalla consapevolezza che è giunto il momento di dare una risposta adeguata all’offensiva dei padroni…

L’attacco al salario, il ricatto di Marchionne esteso dalla Fiat a tutto il mondo operaio, la continua perdita di posti di lavoro, la precarizzazione prolungata di un numero crescente di proletari di tutte le categorie sono prezzi intollerabili da pagare al Dio Profitto in crisi, qui come nel resto del Pianeta.

Nel Maghreb i popoli in rivolta chiedono “pane, lavoro e libertà”. In Grecia, Francia e Spagna negli ultimi anni è stato un proliferare di scioperi, agitazioni e rivolte. In Italia, i proletari sembrano ancora attoniti. Intanto la Cgil, con il plauso anche della Fiom, convoca uno sciopero di 4 ore a maggio (2 mesi di preavviso!) e lo chiama “generale”…

PER PROLUNGARE ALMENO A TUTTA LA GIORNATA LO SCIOPERO DEL 6 MAGGIO, CON PICCHETTI DAVANTI AI CANCELLI E BLOCCO DELLE MERCI

PER UNIRE LE VERTENZE DI CHI LOTTA E VUOLE ORGANIZZARSI PER FARLO INDIPENDENTEMENTE E OLTRE OGNI APPARTENENZA SINDACALE

COSTRUIAMO IL FRONTE DI CLASSE DAL BASSO!

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L’occupazione della Verlicchi

I compagni dell’assemblea proletaria di Bologna hanno in questi giorni portato la propria solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori delle “Verlicchi” di Zola Predosa. Questi da circa una settimana hanno occupato il piazzale antistante l’azienda per impedire a “noti ignoti” di smantellare completamente i macchinari ed imbarcarli chissa per quali lidi. Riproduciamo di seguito il volantino/appello che l’assemblea ha rivolto ai lavoratori in lotta:

 

LOTTA, SOLIDARIETA’, AUTORGANIZZAZIONE.

Ai lavoratori della Verlicchi:
l’Assemblea Proletaria di Bologna vuole esprimervi la massima solidarietà e confermarvi la propria volontà di trovarsi al vostro fianco nella lotta.

Crediamo però essere nostro dovere richiamare tutti ad una necessaria riflessione.
Alcuni anni fa quello che sta accadendo a voi è accaduto ai lavoratori della SABIEM.
Come è andata a finire? Allora i lavoratori fidandosi di sindacati, istituzioni civili, religiose e quant’altro, hanno finito per perdere il posto di lavoro ed anche molti dei soldi. Isolati dentro i loro cancelli da un cordone sanitario di sinceri democratici, hanno finito per soffocare la propria lotta con le loro stesse mani.
Crediamo che la vostra scelta di impedire lo smantellamento delle macchine sia stata l’unica risposta immediata corretta che si doveva e poteva dare, ma crediamo anche che questa risposta non sia sufficiente.
Lavoreranno per sfiancarvi, per insinuare la sfiducia nella vostre possibilità di riuscita, per isolarvi dal mondo intero e sopratutto dai vostri compagni delle altre aziende. Vi minacceranno, giocheranno con voi come il gatto con il topo e poi potranno anche attaccarvi fisicamente in nome della difesa della sacra proprietà privata.
Questo è il metodo che da sempre viene applicato e che spesso ha ragione delle lotte, soffocandole.
Vi è un unica strada che potrà pagare le vostre richieste. Occupazione della fabbrica e ricerca attiva della solidarietà degli altri lavoratori:

LOTTA DENTRO E FUORI I CANCELLI.

Non potete delegare alle istituzioni, dai sindaci ai sindacati ai santi, la difesa del vostro futuro: in passato e nel presente lotte condotte solo dentro le quattro mura dell’azienda hanno già ampiamente dimostrato di essere fallimentari (molti degli ex-operai Sabiem sono ancora oggi senza lavoro) ed è per questo che non dovete isolarvi. Non dovete isolarvi dagli altri operai delle fabbriche che vi stanno intorno, perché la vostra situazione potrebbe essere la loro, perché quando c’è la crisi nessun posto di lavoro (operaio e proletario) è mai sicuro. Sono loro i primi che possono supportare il vostro picchetto con scioperi e azioni immediate, sono loro i vostri naturali alleati.
Non isolatevi e al contrario cercate attivamente contatti e relazioni con altri lavoratori che possano supportare la vostra occupazione e la vostra lotta direttamente ed indirettamente. Unitevi, uniamoci coinvolgendo gli altri lavoratori, gli studenti e tutti coloro che hanno capito che per difendersi dalla ferocia dei padroni e dal loro sistema in crisi, bisogna organizzarsi direttamente, senza mediazioni.
Oggi la mediazione sono proprio i padroni (Marchionne insegna, ma anche il vostro Verlicchi non scherza) a non volerla più…

L’attacco alle nostre condizioni di vita e di lavoro è frontale; ci vogliono divisi… allora, uniamoci dal basso!


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