Viva la lotta autorganizzata dei lavoratori di Nardò! Che i rossi pomodori colorino le nostre sbiadite bandiere di lotta!

Salutiamo la lotta dei nostri fratelli di Nardò, costretti a lavorare piegati dodici ore al giorno sotto il sole rovente per paghe e condizioni di miseria più nera, come una boccata di aria fresca, un fulgido esempio di ciò che la classe operaia italiana ed internazionale dovrebbe mettere in campo di fronte alla distruzione di uomini e risorse che il potere borghese da sempre rappresenta e pratica, e sempre di più pratica e rappresenta oggi nella sua fase decadente.

Una sola cosa ci lascia esterrefatti – e la tal cosa dimostra quanto impotenti, quando non collusi, siano i sindacati a contrastare lo sfruttamento al limite dello schiavismo che si pratica in quelle terre – come è stato possibile firmare un contratto, un vero contratto provinciale dove si mette nero su bianco che un essere umano deve guadagnare 5,92 euro a l’ora? O al massimo 38,49 al giorno, per un lavoro così massacrante? E comunque per qualsiasi lavoro salariato…

Come possiamo tollerare ulteriormente che questi figuri ci rappresentino? Come possiamo tollerare che essi si ergano a nostri difensori, a nostri alleati, a nostri compagni?

Quanto guadagnano lor signori dietro le loro scrivanie nelle camere del lavoro storicamente sottratte al controllo della classe operaia… e soprattutto i loro dirigenti?

Siamo demagogici?

Ed allora che questa demagogia dal basso, questa pratica di autorganizzazione spazzi via questi figuri e i loro pelosi aiuti.

Per una piena e concreta solidarietà con i lavoratori dei campi di Nardò, autorganizziamoci e lottiamo tutti per riprenderci ciò che quotidianamente ci viene sottratto nei luoghi di lavoro, e da questa putrescente classe borghese!!!

 

ontanorosso

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