Secondo giorno di sciopero generale in Cile

La ‘huelga’ convocata dalla CUT, il sindacato più grande del Paese, è iniziata tra barricate e blocchi stradali.

Diversi manifestanti sono stati arrestati in incidenti nelle prime ore di ieri a Santiago, all’inizio dello sciopero convocato da parte della Central Unitaria de Trabajadores (CUT), che durerà per 48 ore.Lo sciopero in appoggio alla protesta degli studenti che da 3 mesi protestano per una nuova riforma dell’Istruzione  pubblica vede le seguenti richieste:un nuovo modello economico,una nuova Costituzione,un nuovo Codice del lavoro,un sistema statale di fondi pensione che attualmente sono privati e maggiori finanziamenti per la sanità e l’istruzione pubblica. I manifestanti hanno creato barricate fin dalle sei del mattino del 24  in diversi punti della capitale, con l’obiettivo di “interrompere” il traffico. Il governo di destra del presidente Piñera che ha piazzato 2000 soldati nella capitale,si trova di fronte alla più vasta contestazione popolare dalla fine della dittatura di Pinochet nel 1990.

Lo sciopero nazionale che si svolge in Cile e’ la diretta conseguenza dell’insoddisfazione “per il modello politico ed economico imposto dal presidente Sebastián Piñera”, ha riferito il capo della Confederazione dei lavoratori del rame (CTC), Cristian Cuevas.

Il ‘paro’, iniziato martedì notte con un “cacerolazo” a Santiago e in altre città, ha visto l’adesione di più di 80 organizzazioni sociali.

 

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